Anita è la protagonista del romanzo di esordio di Clauda Lagona, in arte Levante
Con “Se ti vedo non esiti” , la raffinata cantautrice di Caltagirone, racconta la storia di una donna alla ricerca di se stessa.
Anita…una di noi …
Anita Becci: giovane, intelligente, bella e con un buon lavoro, vive a Roma, è redattrice per una rivista di moda ed è sposata con un uomo apparentemente perfetto.
La sua vita, però, è inspiegabilmente scandita da mille inquietudini e da un vortice di pensieri che, incespicando, ci vengono confessati in prima persona.
E’ una vita segnata dalla presenza di tre figure maschili – Jacopo, Filippo, Flavio – e dall’assenza di un’altra: il padre, scomparso quando la protagonista aveva solo nove anni.
Anita è una donna inquieta e alla costante ricerca di appagamento attraverso l’amore. Il libro è scandito dall’incessante ricerca di conferme attraverso l’amore, ricerca che la porterà a imbrigliarsi in una serie di relazioni extraconiugali che non solo non alleggeriranno il peso che porta con sè ,ma anzi la trascineranno sempre più in direzione di una burrasca dalla quale non saprà più come uscire.
A primo impatto il libro sembra il testo di una canzone lunga trecento pagine.
Anita , pagina dopo pagina , segue un tragitto che sembra portarla sempre al punto di partenza. La sua ricerca delll’amore è in realtà realtà la ricerca di se stessa .
Al centro di questa ricerca c’è lo specchio ,al quale Anita ,fa domande a cui cerca di dare risposta. E’ attraverso il guardarsi allo specchio che che Anita può esplorarsi e connettersi con il suo io più profondo.
Quello che Anita attraverso i suoi errori ci fa comprendere è che la mancanza di amore è prima di tutto verso se stessa , il malessere è il fardello che si porta dentro da tanto tanto tempo: la morte del padre.
E’ solo facendo i conti con un passato doloroso che Anita può sperare di trovare l’equilibrio che affida disperatamente alle sue relazioni amorose.
Se non ti vedo non esisti è una bugia che si insinua nelle nostre vite e finiamo per crederci, finiamo con il pensare che i mostri che portamo dietro possano come per magia scomparire . Fino a quando ,ci rendiamo conto, che quegli stessi mostri che abbiamo abilmente sotterrato,ritornano …a volte prepotenti ,a volte a piccole dosi impedendoci,in ogni caso, di vivere . Ma dopo aver ignorato e ignorato e ignorato ancora ,non si può fare altro che affrontare il dolore, arrendersi e rannicchiarsi al buio.Fare i conti con se stessi.Aprire l’armadio e fare pace col proprio passato.
Un romanzo che coglie nel segno
Con un linguaggio semplice e immediato in cui non c’è una parola che non sia autentica, quello di Levante è un romanzo che coglie nel segno. Amo Levante come artista. Nonostante questo, ero parecchio scettica all’inizio:pensavo alla solita trovata editoriale e a un romanzetto sentimentale per ragazzini e ragazzine in preda a sbandate adolescenziali. Mi sbagliavo. Non è un romanzo d’amore, non nel senso tradizionale del termine almeno.
È una storia che aveva bisogno di venire alla luce per tirare fuori un dolore o, semplicemente, per raccontarlo dopo averlo finalmente affrontato. Ed è per questo che funziona, perché è vero: l’amore sta tutto qui ed è tantissimo.
“Se non ti vedo non esisti” è un grande atto di generosità per chi sperimenta lo stesso dolore, per chi ancora lo ignora e per chi vuole davvero tirarlo fuori. Un romanzo come una canzone che, tra le righe, travestito di rosa e di leggerezza, sussurra: «Abbi cura di te».