“Visionaria. Io, Coco Chanel”, il mio esordio come scrittrice, è uscito da circa un mese. Devo ammetterlo, essere diventata scrittrice, mi ha disorientato. Ho vissuto questo mese tra incredulità, orgoglio, paura e voglia di rimettermi in gioco. Passato un mese credo che sia arrivato il momento di parlarvi del mio romanzo.
Ho pensato che il modo migliore per introdurvi nel mondo di “Visionaria. Io Coco Chanel” fosse rispondere alle domande che spesso mi vengono poste.
Ecco la mia intervista.
Come è nata l’idea di un libro su Coco Chanel?
Prima di essere una giornalista e un redattore editoriale sono una stilista specializzata in Storia della Moda e del Costume. La tesi per la specializzazione era su Coco Chanel. È stato quello il mio primo incontro con Gabrielle, un incontro che aveva coinvolto soprattutto l’aspetto rivoluzionario e innovativo nel mondo della moda. Verso gennaio di quest’anno sistemando i vari diplomi collezionati nel tempo, mi è capitata tra le mani quella tesi. È stato in quel preciso momento che è iniziato tutto.
Ci sono moltissimi libri su Coco Chanel, cosa ha di diverso “Visionaria. Io, Coco Chanel” ?
È una domanda che mi sono posta per prima io. In effetti circolano tantissimo libri su Coco Chanel, ma in tutti manca qualcosa. È su quel qualcosa che ho progettato il mio romanzo.
Molti dei romanzi, italiani e non, mancano di una documentazione seria e approfondita sulla vita di questa donna straordinaria. Molto spesso viene raccontata la storia di una bambina lasciata in un orfanotrofio che inizia a cucire e diventa una delle stiliste che hanno fatto la storia della moda. È una visione estremamente riduttiva della grandiosità di Coco. Nel libro sono raccolti aspetti che non tutti conoscono di Gabrielle, aspetti che sono stati il frutto di un’intensa opera di documentazione e consultazione di materiale d’epoca. Quello che ho scoperto è andato veramente oltre a quello che anche io conoscevo di Coco, ecco perché ho pensato che il modo migliore per farla conoscere a tutti fosse raccontarla con la sua voce.
Cosa ha comportato scrivere in prima persona?
Inizialmente terrore. Era una scelta che non avevo visto in nessuno dei testi italiani e stranieri che avevo consultato e per di più Gabrielle mi incuteva una certa comprensibile deferenza. Con il tempo, però è come se le distanze tra noi si stessero riducendo. Quando sono arrivata alla fine del libro conoscevo talmente tanto bene Coco che lasciarla è stato una specie di lutto.
Come definiresti il rapporto tra te e Coco?
Siamo due donne molto diverse, ma nelle sue fragilità e nella sua voglia di rivalsa ho trovato parte di me.
Credo che quella di Gabrielle sia una storia in cui molte donne e uomini possano ritrovarsi: in fondo un pò tutti cerchiamo di nasconderci dietro ad una corazza di forza per non mostrare le nostre fragilità e per non ammettere che tutti, proprio tutti siamo perennemente alla ricerca di amore.
Esattamente come Coco.
In quanto tempo hai scritto “Visionaria. Io Coco Chanel”?
In pochissimo tempo. Ogni giorno mi chiudevo nel mio studio e scrivevo, terrorizzata all’idea che quello che volevo scrivere svanisse. Potrei definire la stesura del romanzo assolutamente catartica: grazie a questo progetto ho capito e risolto molte cose di me.
Il romanzo si compone di altre parti oltre alla narrazione della vita di Coco. Vuoi parlarcene?
Nel libro sono stati citati epoche (Gabrielle Chanel ha attraversato due guerre mondiali), personaggi, luoghi che a mio parere meritavano di essere approfonditi. Così per non “disturbare” lo scorrere della vita di Coco sono state inserite, alla fine del romanzo, note che possono essere consultate se si ha interesse ad approfondire.
“Maison Chanel Après Coco” è un’altra sezione che nasce da una domanda che io stessa mi sono posta. Cosa è successo alla Maison Chanel dopo la morte di Coco?
E infine la Postfazione di Sandra Landi, una scrittrice e donna che stimo profondamente e che attraverso le sue parole ha reso omaggio al mio lavoro comprendendo appieno il senso del romanzo.
Dove possiamo trovare “Visionaria. Io, Coco Chanel”?
Il libro è disponibile in tutte le librerie on line e le principali librerie fisiche. Con mio grande orgoglio il libro è stato inserito anche tra le novità consigliate da Feltrinelli.
Altri progetti all’orizzonte?
Ho scoperto che la scrittura crea dipendenza. Un nuovo progetto è già all’orizzonte, ma non dico niente.
Cosa ti auguri per questo libro
Gabrielle Chanel aveva tentato un paio di volte di scrivere una autobiografia quando era in vita, ma per motivi diversi furono progetti che non andarono a buon fine. Mi piace pensare che Gabrielle ovunque sia possa essere orgogliosa che una donna con molto rispetto e consapevolezza abbia voluto raccontarla esattamente come era senza sconti, filtri o giustificazioni.
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