Leonardo  Sciascia: “Dalla  curiosità nasce lo scrittore. In effetti lo scrivere è curiosità”.

A 100 anni dalla nascita del grande scrittore, molte sono le iniziative per ricordarlo. Venerdì 8 gennaio, in prima serata, Sky Arte ne celebra il lascito con una produzione inedita.

Leonardo Sciascia: e la Sicilia

Leonardo Sciascia nasce in provincia di Agrigento, a Racalmuto, l’8 Gennaio del 1921 da una famiglia della piccola borghesia locale. Studia a Caltanissetta, all’Istituto Magistrale dove ottiene nel 1941 il diploma di maestro elementare.
Il suo primo lavoro è come impiegato all’Ammasso del grano a Racalmuto.
Nel 1944 sposa Maria Andronico e nel 1949 inizia ad insegnare nella scuola elementare del suo paese. Contemporaneamente si dedica all’attività letteraria pubblicando scritti critici e le prime operette;  collabora con l’editore di Caltanisetta Salvatore Sciascia e con la rivista “Galleria”. Il primo libro di Leonardo Sciascia dal titolo “Le favole della dittatura” , viene pubblicato nel 1950.

L’impegno civile e politico

Sciascia si rivela da subito narratore e saggista con una spiccata inclinazione  per la realtà politica e sociale; la sua attività letteraria diventa uno strumento di denuncia dei mali più gravi che travagliano la Sicilia e, più in generale, l’Italia.
Nel 1956 il suo libro “Le parrocchie di Regalpetra” suscita una certa attenzione a livello nazionale.
Nel 1957-58 Leonardo Sciascia si trasferisce a Roma, distaccato presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Quando rientra in Sicilia abbandona l’insegnamento e si trasferisce a Caltanissetta dove lavora per il patronato scolastico.
Tra il 1958 e il 1961 scrive la raccolta di racconti “Gli zii di Sicilia”, composta di 7 racconti in tutto.Nel 1961 pubblica il breve romanzo, “Il giorno della civetta”, libro di denuncia del fenomeno della mafia che suscita grande attenzione nell’opinione pubblica e mette in rilievo una problematica fino ad allora trascurata e spesso addirittura ignorata.Nel 1967 si trasferisce a Palermo, dove vive per il resto della sua vita. Nel 1970 lascia l’impiego statale per dedicarsi all’attività culturale con interventi ed opere critiche.

I suoi libri suscitano grandi polemiche e Sciascia si afferma anche a livello internazionale come intellettuale inquieto e controcorrente che contesta i poteri costituiti e le interpretazioni convenzionali della realtà sociale.

Nel 1975 viene eletto come indipendente nelle liste del Pci alle elezioni comunali di Palermo ma solo due anni dopo Sciascia si dimette dalla carica deluso dalla scarsa efficacia dei suoi interventi in politica e dalle scelte ideologiche del Pci.

Leonardo Sciascia e L’affaire Moro

In occasione del rapimento dell’Onorevole Moro della Democrazia Cristiana, Leonardo Sciascia si esprime a favore di una trattativa per la salvezza dell’uomo politico e scrive il pamphlet “L’affaire Moro” in cui espone il suo pensiero anche riguardo al fenomeno del terrorismo.
Nel 1979 viene eletto deputato nello schieramento del Partito Radicale e prende parte alla Commissione d’indagine sul caso Moro.
Leonardo Sciascia muore a Palermo il 20 Novembre del 1989  a causa di un male incurabile.

“Scrittore alieno”

 

Sciascia è stato tutto e il contrario di tutto: ironico senza essere comico, politico che disprezzava il potere, intellettuale che rifiutava di essere definito tale. Tutto questo è il Leonardo Sciascia  che esce fuori da Scrittore alieno: una produzione Sky Arte diretta da Simona Siri con la voce narrante di Gioele Dix. Composto da quattro sezioni, il documentario tocca ogni riflesso della vita di Sciascia: l’uomo di lettere e di parole e l’uomo di idee e di ideologie.

«Sciascia era un’anomalia, maestro per costrizione, ha attraversato il fascismo rimanendone immune. Ha vissuto la Prima Repubblica da solitario, contestato le chiese e il potere rimanendone estraneo», si dice nel documentario, dove emerge il fortissimo legame che lo scrittore ha intessuto con la politica.
Un ventaglio di esperienze, le sue: da comunista non tesserato del Partito Comunista  clandestino, a deputato radicale fino alla  fascinazione del fascismo, dal quale poi ha preso le distanze. Nel documentario c’è lo Sciascia in famiglia, i suoi silenzi, c’è lo Sciascia romanziere, lo Sciascia autorità morale, lo Sciascia difensore dei diritti civili e delle libertà, lo Sciascia politico, lo Sciascia polemista.
Sciascia nelle sue mille sfaccettature , contraddizioni e anomalie supera il tempo e mai come oggi riesce a mettere le radici in questo presente alieno.